Qui trovi gli spunti principali dal libro di Chris Hadfield – An Astronaut’s Guide to Life on Earth.
Ne consiglio vivamente la lettura. Non solo capirai la preparazione di un astronauta ma anche alcune lezioni da applicare alla tua vita.
Hai mai desiderato diventare un astronauta o semplicemente capire a cosa un astronauta è sottoposto?
Diventare un astronauta è una vocazione, richiede una disciplina incredibile e una preparazione che dura decenni.
(PS: studi ingegneria e pensi di fare “hard stuff”? Think again)
Questo è il canale youtube dove Chris fa vari esperimenti con la gravità e spiega come funziona la vita nello spazio. E qui trovi il suo ted talk.
Giusto per capire l’impresa che ha compiuto: lui nasce in Canada, in un tempo in cui il Canada non aveva nemmeno un programma per astronauti!
SPUNTI INTERESSANTI DAL LIBRO
Un astronauta vorrebbe mangiare verdura o patatine fritte? Andare a letto tardi o alzarsi presto e leggere un libro?
Ho realizzato, perfino a 9 anni che avevo un sacco di scelte e che le mie decisioni importavano. Quello che faccio ogni giorno determinano il tipo di persona che divento.
Non è difficile mettere te stesso a lavorare quando vuoi qualcosa nel modo in cui io volevo essere un astronauta, ma sicuramente ha aiutato crescere in una fattoria.
Loro (riferito ai genitori) si aspettavano semplicemente che se noi veramente volevamo qualcosa, noi dovevamo insistere.
Crescere in una fattoria è stato di grande aiuto per instillare la pazienza, che era necessaria data la nostra locazione.
Continuavo a provare a fare le cose che un astronauta avrebbe fatto.
La mia attitudine era più: “Probabilmente non succederà, ma dovrei continuare a fare le cose che mi fanno muovere nella giusta direzione, e dovrei essere sicuro che queste cose mi interessino, in modo tale che qualsiasi cosa succeda, io sono felice”
Al college mi sono laureto in ingegneria meccanica, pensando che se non ce l’avessi fatta come pilota militare, forse avrei potuto essere un ingegnere- mi è sempre piaciuto scoprire come le cose funzionavano. E mentre studiavo e lavoravo sui numeri, i miei occhi certe volte si spostavano nella foto dello Space Shuttle che avevo nel mia scrivania.
Una ragione per cui il nostro matrimonio ha fiorito è che avevamo adottato con entusiasmo il concetto di andare all-out per l’inseguimento di un obbiettivo.
Aspettiamo ancora un po’ più a lungo e vediamo come le cose andranno.
Come ho scoperto ancora ed ancora, le cose non sono mai così brutte(o belle) come sembrano.
Era impossibile, eppure è successo. Io ero un astronauta.
Solo che, non lo ero ancora. Diventare un astronauta, qualcuno che sa prendere buone decisioni quando le conseguenze veramente sono importanti, richiede più di una chiamata. Non è qualcosa che qualcun altro può confermare di te. Richiede anni di serio, prolungato impegno, perché devi costruire una nuova base di conoscenza, sviluppare le tue capacità fisiche ed espandere drammaticamente le tue skills tecniche. Ma la cosa più importante che devi cambiare? La tua mente. Devi imparare a pensare come un astronauta.
Io avevo appena iniziato.
Più o meno qualche migliaia di giorni di addestramento.
Un astronauta è qualcuno che è capace di prendere buone decisioni velocemente, con informazioni incomplete, quando le conseguenza contano realmente. Non sono diventano un astronauta miracolosamente dopo soli otto giorni nello spazio. Ma sono entrato in contatto con il fatto che non conoscevo nemmeno ciò che non conoscevo. Ho ancora molto da apprendere, e devo farlo nello stesso posto in cui ognuno impara ad essere un astronauta: direttamente qui nella terra.
Ho imparato come vivere meglio e in modo più felice qui nella terra. Nel tempo, ho imparato ad anticipare i problemi per prevenirli, e come rispondere efficacemente alle situazioni critiche. Ho imparato a neutralizzare la paura, come stare focalizzato e come avere successo.
“Okay, qual è la prossima cosa che mi ucciderà?”
Competenza significa tenere la tua testa in una crisi, mantenere un task anche quando sembra senza speranza, e improvvisare buone soluzioni a problemi duri quando ogni secondo conta.
Gli astronauti non hanno queste abilità perché sono più intelligenti di tutti gli altri. E’ perché ci hanno insegnato a vedere il mondo, e noi stessi, differentemente. In breve “pensare come un astronauta”. Ma non devi andare nello spazio per imparare a farlo. E’ più che altro una questione di cambiare la tua prospettiva.
Ogni Astronauta è essenzialmente uno studente perpetuo, che si prepara per il prossimo test continuamente per sempre.
Andare sullo spazio dipende da un sacco di variabili e circostanze che sono completamente oltre al controllo del singolo astronauta, quindi ha sempre senso di vedere il viaggio spaziale come un bonus, non come traguardo.
Prendere l’attitudine che non ci potrei mai andare nello spazio, e poi, dopo che ci sono stato, che non ci potrei mai tornare mi ha aiutato..
I love learning new things [..]
Il successo è sentirsi bene circa il lavoro che dif a attraverso il lungo percorso che potrebbe non andare mai alla piattaforma di lancio.
Il segreto è provare farselo piacere.
L’allenamento è duro e divertente e stimola la mia mente, mi sento bene quando persevero e finisco
Non vogliamo mai perdere attitudine, dal momento che mantenere l’attitudine è fondamentale per il successo.
Alla fine, non valuto se o non arrivo alla desiderata destinazione professionale. Troppe variabili fuori dal mio controllo. C’è veramente solo una cosa che posso controllare: la mia attitudine durante il viaggio, che mantiene come mi sento stabile e costante, e mi mantiene verso la giusta direzione. Quindi monito consciamente e correggo, se necessario, perché perdere attitudine sarebbe molto peggio che non raggiungere il mio obbiettivo.
No one ever accoplished anything great sitting down
Be ready. Work. Hard. Enjoy it!
Per me è semplice: se hai il tempo, usalo per essere pronto.
Cosa è possibile tu abbia da fare di più importante?
Ho speso la mia vita a essere pronto per fare l’astronauta.
Io visualizzo le più grandi sfide. Visualizzo quello che avrò bisogno di conoscere e come lo incontro. E pratico finché non raggiungo un livello di competenza dove sono confidente che sono in grado di dare il massimo.
Quando ho deciso che volevo essere un astronauta nel 1969 questo conscio, metodico approccio alla preparazione è la ragione per cui sono andato ad Houston. Non mi sono mai fermato ad essere pronto. Just in case.
Nel processo di selezione quello che fa la differenza è la qualità dell’Attitudine. Devi avere la volontà di stare seduto nelle classi Russe per anni, e devi avere la volontà di allenarti ripetutamente in procedure di sicurezza sopra l’ISS anche quando le conosci da dentro a fuori. Devi accettare che dovrai diventare un maestro di un sacco di abilità che sembrano arcane, o che non dovrai mai nemmeno usare, o entrambi. E non puoi vedere questo come una perdita di tempo .
Meglio se puoi vederlo come una cosa divertente o almeno interessante.
Questi sono obbiettivi a lungo termine ovviamente. Non andrò mai nella luna o su marte. Forse non sarò nemmeno in vita quando qualcun altro lo farà. Un sacco del nostro allenamento è così: Impariamo come fare le cose che contribuiscono in modo piccolissimo a una missione più grande ma non fanno assolutamente nulla per le nostre carriere. Spendiamo i nostri giorni studiando e simulando esperienze che non potremmo mai avere. Ma stiamo imparando. E quello, io penso, sia il punto: imparare.
Il mio primo viaggio nello spazio è diventato irrilevante a tutti, tranne che a me. Posso lasciare che questa cosa mi distrugga e spendere il resto della mia vita guardando in dietro o posso mantenere l’attitudine. Dal momento che la scelta è mia, ho continuato a diventare “pronto” per fare il Rocket man. Just in case.
La paura arriva dal non sapere cosa aspettarsi e sentirti di non aver nessun controllo su quello che sta per succedere. Quando ti senti impotente in una situazione, sei molto più spaventato di quando saresti se conoscessi i fatti. Se non sei sicuro di cosa di sta allarmando, ogni cosa è allarmante.
Come posso fare il mio lavoro quando finisco per essere molto spaventato dalle mie paure primarie?
La risposta è che ho imparato come spingermi oltre la mia paura.
Penso che sono stato in grado di farlo per la salita graduale dell’altezza (paura delle altezze), e il progressivo senso di confidenza nelle esperienze e il semplice fatto che la pratica mi ha reso più abile.
Le persone tendono a pensare che gli astronauti hanno il coraggio di un super eroe oppure il range emozionale di un robot. Ma per stare calmi in situazioni di alto stress, e con molto in ballo, tutto quello di cui hai bisogno è conoscenza.
Sentirti pronto per fare qualcosa non significa sentirsi certi che avrai successo, anche se certo è quello che speri. Essere veramente preparati significa capire cosa può andare storto e avere un piano nel caso accadesse.
La più grande possibile armatura per difenderti dalla paura: una hard-won competenza.
Siamo addestrati a rispondere senza emozioni assegnando le priorità immediatamente le minacce e cercare di risolvere con metodo. Noi andiamo dal voler scappare verso un’uscita a volere entrare e capire cosa può andare storto per aggiustarlo.
WARN, GaTHER, WORK “WORKING THE PROBLEM”
Guardare con metodo per una soluzione finché non finisce l’ossigeno.
Nessuna cosa di da più confidenza che simulare un disastro, comprenderlo pienamente, sia fisicamente che intellettualmente, e realizzare che hai l’abilità per risolvere il problema. Ogni volta che tu lo fai la tua zona di comfort si espande un po’. Se affronti quel problema nella vita reale, sarai capace di pensare più chiaramente.
Dedicare il tempo per verbalizzare quello che pensi che faresti nello scenario peggiore rivela velocemente se sei veramente preparato o no.
Cosi poi identificare i tuoi buchi di conoscenza e incontrare effetti domino che non sono accaduti mai a te prima.
Always prepare for what you will be
Usa le “carte Verdi”; Per scoprire come tu reagisci alle situazioni. (Ad un tempo variabile assegnato vengono dati dei foglietti con scritti dei problemi che stanno succedendo. In questo modo si può simulare la risposta degli astronauti a più situazioni di emergenza che stanno accadendo in contemporanea)
Quello che inizialmente sembra un piccolo fallimento, un piccolo buco in un serbatoio di ossigeno, può finire per ucciderci.
Anche se simulare scenari giorno e notte può sembrare la ricetta per una depressione clinica, e in effetti molto risollevante. Sopravvivere alle catastrofi simulate mi ha dato la possibilità di possedere problem-solving skills per affrontare situazioni dure e uscire dall’altra parte sorridendo. Per me questo ha di molto ridotto il carico mentale ed emozionale e preoccupazione non verificata produce, quei pensieri random che infettano la tua mente alle 3 del mattino.
Esplorare i limiti dell’universo e spingere il limite della conoscenza dell’umanità sembrano ricompense significative.
La migliore assicurazione per le nostre vite è la nostra dedizione all’addestramento.
Non importa quanto brutta è la situazione, puoi sempre renderla peggiore.
Quando c’è molto in ballo, la conoscenza è tutto.
Ok qual è il riassunto dei fallimenti fino a questo momento? Tom faceva una lista e velocemente assegnava le priorità trovando le minacce immediate.
Praticamente sempre c’è tutto un spettro di brutte cose che si potrebbero verificare. L’unica cosa che si potrebbe veramente qualificare come la peggior cosa, sarebbe quella di non avere un piano su come agire.
Parte del prepararsi per la cosa peggiora è quella di tenere a mente che il piano stesso potrebbe essere basato sugli assunti sbagliati.
Non basta visualizzare la vittoria. Anticipare i problemi e trovare un modo su come risolverli è in verità l’opposto di preoccuparsi: è produttivo. Trovare un piano di azione non è uno spreco di tempo se ti da pace mentale.
Anticipare il problema è il miglior modo per evitarlo.
E’ una buona idea avere un piano per confrontarsi con brutte possibilità. Per me è diventato un riflesso da una disciplina mentale non solo dal lavoro ma anche nella vita. Quando vado dentro a un ascensore affollato penso: ok cosa facciamo se questa cosa si blocca? E inizio a lavorare sul problema su quale può essere il tuo ruolo e come posso aiutare a risolvere il problema.
Il mio ottimismo e la mia confidenza arrivano non dal sentirmi più fortunato di altri mortali, e nemmeno dalla visualizzazione della vittoria. Loro sono il risultato di una vita spesa a visualizzare la sconfitta e trovare il modo per prevenirla.
Come molti astronauti, sono sicuro che io posso affrontare quello che la vita mi getterà addosso perché ho pensato a cosa fare se le cose vanno male, e anche se vanno bene. Questo è il potere del pensare in modo negativo.
Non potevo permettermi di essere impreparato in qualsiasi situazione dove dovevo essere valutato, formalmente o meno. Dovevo essere pronto, sempre.
No. Il problema era semplice: Avevo deciso che ero già un buon pilota, abbastanza bravo che non dovevo rivedere ogni singolo e ultimo dettaglio. Ed è vero, non hai bisogno di essere ossessionato sopra i dettagli se vuoi andare oltre e accettare qualsiasi cosa succede. Ma se stai puntando all’ecellenza, che sia suonare la chitarra o volare con un jet, non esiste una cosa come sovra-preparazione. E’ la tua chance migliore per migliorare le tue probabilità. Nella prossimo lavoro questo non era un optional. Un astronauta che non si suda le piccole cose è un astronauta morto.
In ogni campo, se vedi la critica come un possibile suggerimento invece che un attacco personale aiuta. Ma per un astronauta, non personalizzare la critica è una abilità di sopravvivenza di base.
Il management deve creare un clima dove sbagliare è permesso e i collegi devono accettare collettivamente tra loro alcuni sbagli.
Come per SEALS anche gli astronauti fanno dei meeting per rivedere cosa si poteva fare meglio e per pubblicizzare gli errori in modo che altri astronauti non li ripetessero.
Una buona cosa di sudarsi le piccole cose abitualmente è che impari ad essere veramente, veramente paziente.
Il fanatismo della Nasa riguardo alle normative può sembrare ridicolo dall’esterno. Ma quando gli astronauti muoiono durante il lavoro, la ragione è quasi sempre un dettaglio sorpassato che sembrava non importante al tempo.
Questo è perché, individualmente e come organizzazione, abbiamo imparato la pazienza di sudarci le piccole cose anche quando – in effetti, specialmente quando- Si seguono gli obbiettivi principali. Abbiamo imparato nella via più dura possibile quando le piccole cose importino.
[..]la è stato quando ho notato l’universo. La scala è graficamente scioccante. I colori anche. L’incongruenza è stupefacente: la io ero, dentro una piccola scatola, ma ora- come è questo possibile?
Quello che usciva dalla mia bocca era una singola parola: Wow. Solo allungata: Wwwooooowww. Ma la mia mente correva, cercando di capire e articolare quello che stavo vedendo, per trovare analogie di un esperienza che è così unica.
Intellettualmente sapevo che mi stavo avventurando fuori nello spazio, ma la grandezza ancora mi scioccava, profondamente. In una tuta spaziale non senti il gusto, l’odore o il tocco. L’unico suono che senti è il tuo respiro e tramite le cuffie delle voci. Sei in una bolla auto contenuta, poi guardi in alto e vedi l’universo che rudemente di da uno schiaffo in faccia. E’ overpowering, visivamente, e no altri sensi ti avvisano che stai per essere attaccato da bellezza allo stato basico.
Vasto e travolgente
Il successo iniziale è un maestro terribile. Sei praticamente premiato per una mancanza di preparazione, quindi quando trovi te stesso in una situazione dove devi essere preparato, non puoi farcela. Non conosci come fare.
Anche la persona più dotata al mondo, dovrà ad un certo punto durante l’addestramento per gli astronauti, passare un punto in cui non è più possibile andare avanti solo grazie al talento.
Devono mettersi sotto e studiare.
Non conoscono come portare se stessi nel punto di non comfort e andare oltre. Non sono persone che vuoi con te quando stai sperimentando in condizioni ambientali particolari con equipaggiamento molto specializzato e una lista di lunghi obbiettivi da portare a termine. Loro vanno da essere considerati rockstar ad avere una reputazione di persone di cui non puoi contare quando le cose vanno male.
Paradossalmente, mi ci vollero più anni di lavoro con altre persone selvaggiamente competitive per imparare a pensare il successo come uno sport di quadra.
Una buona leadership significa guidare la via, non intimidire gli altri a fare le cose a tuo modo.
Fare i bulli, ribattere e competere per la dominanza , sono anche in ambienti con poco rischio, un modo eccellente per distruggere il morale e diminuire la produttività.
Il pensiero di gruppo è una cosa positiva quando si tratta di rischio.
Come posso aiutare per arrivare dove dobbiamo arrivare?
Non devi essere un super eroe. Empatia e senso di humor sono a volte più importanti.
Il comportamento della spedizione. Puoi scegliere di squazzare nella miseria, o puoi focalizzarti su ciò che è meglio per il gruppo. (Suggerimento: non è mai la miseria). Nella mia esperienza: cercare cose per migliorare l’umore non è mai uno spreco di tempo, particolarmente quando si è 10 gradi sotto lo zero.
Anche lo storytelling è un buon strumento da utilizzare.
Promuovere lo spirito di squadra.
Dottore dell’allenamento: ci faceva sentire come se stessimo facendo a lui un servizio.
Riferito con il lavorare insieme ad una persona molto preparata ma anche arrogante e che cercava confronti.
Mi faceva dubitare della mia competenza. Ho capito che dovevo smettere di reagire emozionalmente al suo abuso e capire come trovare il meglio da questa situazione. Ho realizzato velocemente che non dovevo prendere il comportamento di questo ragazzo personalmente.
IL trucco era quello di capire che i problemi erano suoi, non miei, e sembravano uscire tutti dall’insicurezza.
Sii preciso come un chilurgo, sistema il problema invece di puntare alla persona. Mai mettere in ridicolo un collega, nemmeno con una battutina fuori luogo, non importa quando sia grande la tentazione o divertente. Più serio sei, più il tuo commento avrà peso. Non rompere alle persone che lavorano con te. Quando vedi rosso, conta fino a 10.
Negli anni ho capito che investire nel successo delle altre persone non solo rende a loro più piacevole lavorare con me. Ma migliora anche le mie chance di successo e sopravivenza. Più ogni astronauta sa come fare, e meglio è per lui o lei sa farlo, quindi anche per me è meglio.
Non è abbastanza accantonare la tua competitività. Devi anche provare, consciamente, ad aiutare gli altri ad avere successo. Alcune persone si sentono come se si stessero sparando in un piede- perché aiutare qualcun altro a creare un vantaggio competitivo? Non la vedo in questo modo. Aiutare qualcun altro a fare del bene non fa sembrare peggio. In effetti, migliora le mie performance, particolarmente in situazioni di stress.
Non focalizzarti sullo dis-comfort. Focalizzati su come sopportarsi a vicenda.
E’ contro intuitivo ma penso che promuovere l’interesse dei tuoi colleghi ti aiuta a stare competitivo, anche in un campo in tutti quanti sono al top. Ed è facile da fare una volta che hai capito che tu hai interesse nel successo delle persone che lavorano con te. In una crisi, tu vuoi che loro ti aiutano a sopravvivere ed ad avere successo. Loro potrebbero essere le uniche persone al mondo che riescono a farlo.
Qual è la prossima cosa che può uccidermi? Focalizzarti su quella cosa, qualsiasi cosa sia è come tu stai in vita.
Solitamente c’è solo un secondo o due quando le decisioni che prendono determinano se morirai o vivrai. Non c’è tempo per consultare una checklist. Devi sapere le azioni che sono assolutamente critiche per la sopravvivenza. Le lettere in grassetto. Chiamate così poiché nel manuale sono scritte in grassetto.
Noi diciamo che le lettere in grassetto, le Boldface sono scritte con il sangue. Perché spesso sono state create durante l’investigazione di un incidente. Indicano le serie di passi che avrebbero dovuto essere presi ma non lo sono stati.
FOCUS ON THE JOURNEY, NOT ON ARRIVING AT CERTAIN DESTINATION. KEEP LOOKING TO THE FUTURE, NOT MOURNING THE PAST.
La realtà della vita di un astronauta è che viaggi il 70% del tempo e non puoi fare molto per cambiare la programmazione. Quindi quando stai per partire devi prendere la decisione di comunicare chiaramente gratitudine alla tua famiglia e dirgli del desiderio di vederli, nei loro termini, una volta ogni tanto.
Dare priorità al tempo con la famiglia, renderlo d’obbligo, come se fosse un appuntamento di lavoro, aiuta a mostrare alle persone che sono importanti per me che lo sono in fatti, importanti per me.
La durezza emozionale e mentale necessaria per gestire la pressione e lo strees del lancio è stato sviluppata durante un lento, arduo processo. L’abilità di identificare e risolvere problemi velocemente , con informazioni incomplete, in un ambiente ostile, non è qualcosa con cui siamo nati. A questo punto ce l’avevamo. L’abbiamo sviluppata nel lavoro.
Avere un piano che scompone a piccoli pezzi quello che da fare è il miglio modo per portarlo a termine.
Negli anni, ho realizzato che in ogni nuova situazione, vieni certamente visto in uno di questi 3 modi.
Un meno uno: qualcuno che disturba e crea attivamente problemi
A zero: il tuo impatto è neutrale e non intacca l’equilibrio esistente in un modo o nell’altro
O come un più uno, qualcuno che attivamente aggiunge valore.
Ognuno vuole essere un +1 ovviamente. Ma autoproclamarsi un +1 praticamente garantisce che vieni percepito come un -1, nonostante le abilità che porti sul tavolo o la tua performance reale. Questo può sembrare evidente, ma non lo è, perché un sacco di persone lo fanno.
Qualsiasi persona che vede se stessa come più importante delle “piccole persone” non è tagliata per questo lavoro (e probabilmente lo odierebbe). Nessun astronauta, non importa quanto brillante o coraggioso, è un uomo che agisce in modo solitario. La nostra esperienza è il risultato dell’allenamento fornito da migliaia di esperti in giro per il mondo, e il supporto dato da migliaia di tecnici in 5 differenti agenzie spaziali. La nostra sicurezza dipende da decine di migliaia di persone che non incontreremo mai[..]
Il nostro incarico dipende interamente da milioni di altre persone che credono nell’importante dell’esplorazione spaziale e che vogliono pagarla con i loro dollari. Lavoriamo al fianco di ognuno nella nostra nazione, non solo pochi eletti. Quindi dobbiamo comportarci nello stesso modo, sia che stiamo incontrando un capo di stato o una classe di alunni. Francamente ha buon senso anche se non sei un astronauta. Non poi mai veramente conoscere chi finirai.
Quando hai qualche abilità ma non hai capito completamente il tuo ambiente, non c’è modo che tu puoi essere un più , al meglio tu puoi essere uno zero. Ma zero non è una brutta cosa. Sei competente abbastanza da non creare problemi o creare più lavoro per tutti gli altri. E tu devi essere competente, e provare agli altri che lo sei, prima di essere straordinario. Non ci sono scorciatoie, sfortunatamente.
Anche dopo, quando capisci l’ambiente e dai un grandissimo contributo, ci sono considerevoli consigli nel praticare l’umiltà. Se sei veramente un più uno, le persone lo noteranno e saranno anche più disposti a darti del credito per questo se non provi a rubare il loro contributo con la tua grandezza.
Classico modo di comportarsi in spedizione: PUT THE NEED OF THE GROUP FIRST.
[..]Lui agiva come se si credesse uno zero: competente, ma non migliore di qualcun altro.
I penso a come posso essere uno zero e a come contribuire senza creare disturbo.
La miglior entrata non è di entrare e far conoscere la tua presenza immediatamente. E’ di entrare senza causare scossoni. Il miglior modo per contribuire in un nuovo ambiente non è provare a dimostrare che magnifica aggiunta tu sei. E’ provando ad avere un impatto neutrale, di osservare e imparare da chi è già la [..]
Un beneficio a puntare ad essere zero: è un obbiettivo raggiungibile.
Inoltre è un bel modo per arrivare a diventare un +1. Se veramente osservi e cerchi di imparare invece che fare una bella impressione, potresti avere anche la change di fare qualcosa di utile.
Puntare a essere uno zero non ha fatto male alle mie opportunità.
Cortellino svizzero, mai lasciare il pianeta senza uno di essi.
Non assumere di conoscere tutto, e prova ad essere pronto per tutto. Quando sei un recluta, puntare ad essere uno zero è un buon piano. Il mio obbiettivo era modesto, coprire le mie responsabilità al meglio delle mie capacità, e non distrarre o causare nessun problema per gli altri del gruppo – e gli ho raggiunti.
Quando sei la persona con meno esperienza nel gruppo, non è il momento di mostrarsi. Non conosci ancora quello che non conosci. E indipendentemente dalle tue abilità, la tua esperienza e il tuo livello di autorità, ci sarà sicuramente qualcosa che non conosci.
Il motivo non potrebbe essere più ambizioso: esplorare il sistema solare, scoprire cos’altro c’è la fuori. Il desiderio di esplorare è nel nostro DNA. È quello che gli umano fanno da quando il teenager insoddisfatto lascia la famiglia affamato di vedere cosa c’è dopo la collina. Molte persone credono che ne valga la mena di scoprire, come abbiamo fatto negli scorsi 10 anni, che 2000 pianeti ruotano intorno ad altre stelle nella nostra galassia.
Prima che puoi inspirare le persone che i programmi spaziali sono una cosa positiva, devi attirare la loro attenzione.
Le persone sono intrinsecamente interessante a quello che fanno le altre persone. A loro importa del quadro generale, ma sono affascinati dagli aspetti umani dell’esplorazione spaziale.
Nello spazio, cose che conoscevi fin da quando eri bambino immediatamente diventano magiche intriganti o infinitamente interessanti e qualche volte tutte e 3 insieme. Alle persone piace se gli viene ricordato che le cose impossibili sono realmente possibili e sono stato felice di ricordaglielo.
La vita è piena di cosi piccoli, inaspettati, piaceri. Non solo nello spazio, ma anche nella terra, e penso che ora li vedo più chiaramente di quando lo facevo poiché in microgravità ci presti attenzione.
I primi esploratori che hanno attraversato l’oceano in barche a vela non sapevano cosa gli aspettava e sono partiti senza considerare la pratica e la logistica. Prima di lasciare la terra, hanno provato a capire che tipo legname sarebbe stato meglio e che tipo di cibo potesse durare per un viaggio così lungo. Hanno provato a ridurre il rischio e migliorare le chance di successo pensando ad ogni aspetto della spedizione prima.
Stiamo cercando di capire due cose: Come creare un’astronave che è indipendente in modo da poter andare nell’ universo in modo sicuro e come mantenere gli essere umani sani facendolo.
La solitudine ha poco a che vedere con il posto, è uno stato mentale.
Alla fine la domanda reale è se tu vuoi essere felice.
Alla fine, la leadership non è fatta di atti gloriosi e trionfali. E tenere il tuo team focalizzato nell’obbiettivo e motivati per fare il loro meglio per raggiungerlo, specialmente quando le cose in palio sono alte e le conseguenze veramente contano. E impiantare il terreno per il successo altrui, e poi stare indietro e lasciare loro splendere.
Era un pilota canadese senza molta esperienza di leadership. Un astronauta quadrato, buchi rotondi. Ma in qualche modo, mi sono spinto attraverso, e ecco la parte veramente straordinaria: lungo la via, sono diventato un buon fit. Mi ci sono voluti solo 21 anni.
La lezione per me è stata che l’ultima cosa che fai in una missione è importante quanto la prima cosa che fai, forse anche più importante, perché ora sei stanco. E’ come l’ultimo miglio di una maratona: lo sforzo è più intenso e ora devi spingere te stesso duramente per continuare ad avanzare verso la vera fine.
Ci saranno sempre più sfide e opportunità la fuori di quanto tempo hai per viverle.
Vedo ogni missione come un processo in tutta la fabbrica della mia vita.
Se inizi a pensare che solo i momenti più grandi e brillanti contano, ti stai settando per sentirti come un fallimento la maggior parte del tempo. Personalmente, preferisco sentirmi bene la maggior parte del tempo, quindi per me ogni cosa conta: i piccoli momenti, quelli medi, il successo che crea carta e anche quelli che nessuno conosce tranne me. La sfida è di evitare di essere deragliati dai grandi, brillanti momenti a cui molte altre persone sono attratte. Devi trovare un modo per celebrarli te stesso, e poi andare avanti.
Se fai parte del team di supporto, Il significato del tuo lavoro non è determinato da come è visibile all’esterno.
Anche se sei stato un più uno in certi ruoli, forse specialmente se sei stato un +1, quando il tuo impiego è finito è tempo di puntare ad essere uno zero nuovamente. Questo può sembrare più semplice di quello che pensi sia subito dopo che torni dallo spazio. All’inizio ti senti così debole, fisicamente, che lo zero sembra come un grande passo.
Vedere tutto il mondo cambia la tua prospettiva radicalmente. Non è solo infinitamente inspirante ma anche ti rende profondamente umile.
Dobbiamo prendere una visione a lungo termine sull’ambiente e provare a fare le cose migliori dove possiamo.
Tutto il processo per diventare un astronauta mi ha aiutato a capire che ciò che veramente conta non è il valore che qualcun altro assegna al task ma come mi sento personalmente mentre lo svolgo.
Voglio tornare nello spazio. Chi non lo vorrebbe? Ma ottengo vera gioia e piacere nelle piccole vittorie.
La vita è molto migliore se ti senti che hai 10 vittorie al giorno e non 10 ogni 10 anni.
Quello che ho imparato come astronauta: di considerare il consiglio dell’umiltà, come il senso di prospettiva che ti da.
Questo è quello che mi ha aiutato a scalare la scala. E non farà male se decido di scalarne un’altra.
LE LEZIONI PIù IMPORTANTI CHE HO TRATTO DALLA LETTURA:
-pensa alla prossima cosa che può ucciderti. La preparazione è tutto. Passa il tuo tempo a prepararti. Conosci ogni aspetto della materia che stai affrontando, anche quelli che sembrano stupidi ed inutili. Pensare in modo negativo per capire quali sono i problemi che possono insorgere in caso la situazione si metta male e capire come uscirne.
-Sudati le piccole cose. La conoscenza va guadagnata con ore ed ore di studio e di pratica. Sono i piccoli dettagli che fanno la differenza. E non c’è altro modo di capirli se non sedersi e guadagnarsi la conoscenza.
-Punta ad essere zero nel lavoro in team. Metti il bisogni del team in primo piano. Il lavoro in team è fondamentale, specialmente quando si sta via mesi con le solite persone in ambienti ristretti. Prima di fare la differenza e apportare valore, punta ad avere un impatto neutro. Anche quando poi contribuire sii umile.
-Sii umile. Non sei da solo. Sei parte di un sistema fatto di migliaia di persone. Per imparare serve umiltà.
Segui UomoTenace.com!
Andrea says
Ecco dov’eri finito…sei andato sulla luna.
Interessante gli spunti di Chris Hadfield.
Teo says
Grazie per il commento Andrea!
Leggere su persone come Hadfield ti fa varamente credere è possibile andarci sulla luna.
Andrea says
Oppure riuscire a fare cose impossibili.
Fabio says
Leggendo i brani del libro, ho avuto la percezione che Hadfield fosse un tipo estremamente serio, e ossessionato dal suo obiettivo. Invece guardando i video ho scoperto che è un tipo simpatico e solare. Bravo Teo.
Teo says
Grazie per il commento Fabio!
Hadfield è un esempio per tutti e un essere umano straordinario. Sicuramente prende il suo lavoro, la sua carriera e i suoi sogni in modo estremamente serio. Tuttavia è lui stesso a sottolineare l’importanza dell’humor nel lavoro e sopprattuto quando si lavora in squadra.