Pensa al potere di questa affermazione:
“The only easy day was yesterday”
Questa è la filosofia che devi adottare, perché è vero: domani sarà più dura di oggi.
Non ci sono giorni semplici.
Devi semplicemente lavorare ogni singolo giorno.
Fare, allenarti ed imparare ogni singolo giorno
L’allenamento è una delle cose più importanti. Ti aiuta a superare le resistenze mentali più facilmente in ogni altro campo della vita. I SEALS fanno un sacco di attività fisica e vanno oltre ai loro limiti quotidianamente.
E sai cosa succede quando vanno oltre i loro limiti?
Raggiungono un nuovo livello. E questo è ciò che fa la differenza.
Ogni singolo giorno.
Si umile. Non diventerai qualcuno. E anche se lo farai. Non sarai nessuno.
Semplicemente continua a lavorare ogni singolo giorno.
Si, ci possono essere momenti in cui ti diverti.
Anche il riposo fa parte dell’allenamento.
Ma non mollare. Hai i tuoi obbiettivi e li segui.
Credi in te stesso anche se nessuno crede in te.
Una lezione interessante: “stai nel tuo metro di mondo”.
Devi focalizzarti nel prossimo piccolo step. Solo una piccola percentuale del tuo tempo va nella grande visione.
Pensa a come affronterai la prossima ora. Questo giorno.
Come puoi dare il 110% di te oggi?
Questo è ciò che fa la differenza. Ogni singolo giorno.
Non c’è una cosa come successo, perfezione, diventare qualcuno. Devi semplicemente lavorare ogni singolo giorno. Potresti essere fortunato e incontrare buone opportunità. Ma ricordati che le opportunità suonano come lavoro.
Non so se hai sentito il discorso di Ashton Kutcher:
L’unico modo per cogliere un’opportunità è lavorare.
Quindi c’è solo una cosa che devi fare ora. Smetti di creare scuse e inizia ad agire. Gioca in attacco.
Vai oltre la resistenza mentale che ti sta bloccando.
Fai i piccoli primi steps.
Quando finisci di leggere questo testo:
-Se sei nella tua sedia, alzati.
-Se sei nel tuo letto, alzati.
E agisci.
Se non sai cosa fare: fai la cosa più difficile che dovresti fare.
Quando c’è incertezza: fai la cosa più difficile.
Anche i NAVY SEAL fanno le piccole cose. Raggiungono un livello che durante il loro addestramento possono morire se non eseguono le manovre correttamente.
Pensaci. Come arrivano a questo livello estremo?
Un passo alla volta. Un piccolo passo alla volta. Facendo un po’ di più ogni singolo giorno.
Per anni.
E quando fai uno step sbagliato?
Lo fai di nuovo. E di nuovo e di nuovo. E di nuovo. Finché non lo fai nel modo corretto. E poi passi al passo successivo. E successivo ecc.
Quindi si umile, si grato per oggi, per fortune che hai.
Ragiona in modo abbondante. Ci sono opportunità per tutti.
Se vuoi fare qualcosa just go and do it.
NO HERO
Di seguito riporto le lezioni fondamentali e gli spunti che ho trovato più interessanti leggendo il libro di Mark Owen.
I SEAL sono macchine da guerra, Mark in NO HERO descrive delle missioni e gli addestramenti a cui ha partecipato. Le difficoltà affrontate dai SEAL ti aiuteranno a capire che qualsiasi cosa tu stia facendo probabilmente è più facile e puoi fare di più di ciò che pensi.
la realtà è che i SEAL non si vedono affatto come persone speciali. Semplicemente ci impegniamo per eseguire con la massima efficienza ogni più piccolo compito. Uno dei leader migliori che io conosca aveva l’abitudine di sfidare i nuovi ragazzi del suo team a mettercela tutta per fare sul serio. Fino a che punto sei disposto ad impegnarti? chiedeva loro.
Ho imparato che invece di focalizzarmi sulla paura e lasciarmi spaventare, devo concentrarmi su quello che posso controllare. Posso controllare l’equipaggiamento, e quei riepiloghi che faccio mentalmente, E possono controllare la mia mente e il mio processo decisionale.
Solo un paio di anni più tardi, dopo il test dello hooded box, cominciai a preoccuparmi realmente di come gestire lo stress. Lì avevo imparato che il segreto era dare la priorità ai vari fattori di stress presi individualmente, e poi agire. Suddivido tutto in piccole cose che sono in grado di affrontare. Non mi preoccupo dei fattori di stress contro i quali non posso fare nulla; gli altri li affronto uno alla volta. Sotto molti aspetti mi rifaccio al BUD/S e all’elefante. Sei come si mangia un Elefante? Un boccone alla volta.
[..] Devi capire cosa hai davanti, valutare la situazione, assegnare delle priorità e suddividere il tutto in compiti semplici che sai di poter eseguire, eliminare o sistemare immediatamente. Grazie alla pratica costante, alla ripetizione e all’esperienza, gran parte dei SEAL è in grado di assegnare priorità ai fattori i stress abbastanza in fretta da dare la sensazione che lo facciano per istinto e non per ragionamento.Non avevo superato il primo test dello hooded box all’S&T, ma non avrei mai dimenticato la lezione. VALUTA, assegna priorità, Agisci.
“CERCASI volontari per Progetto Delta. Garantiamo una medaglia, un sacco per cadaveri, o entrambi. Requisiti: si accettano solo volontari. Presenza nel paese da almeno sei mesi. Possesso di un CIB (Combat Infantry Badge). Grado minimo di sergente. Se no, inutile che veniate a parlare con me.”
“Si cercano uomini per viaggio pericoloso. Paga bassa, freddo pungente, lunghe ore di oscurità completa. Ritorno incerto. Onori e riconoscimento in caso di successo.”
Non avevo mai desiderato la normalità, non posso restare nella media. Nessun operatore delle forze speciali può essere una persona nella media, perché le nostre missioni non sono mai facili o di routine.
[..]mettiamo la squadra al di sopra del singolo e pretendiamo da chiunque solo il meglio. E’ facile dire e scrivere queste parole, più difficile metterle in pratica.
Ricordavo di aver sentito dire a uno dei miei mentori nell’unità che ci sono regole anche per le lamentele. Lui diceva che chiunque ha il diritto di lamentarsi si una missione o di un lavoro: per cinque minuti. Passati cinque minuti, si chiude il becco e si va a fare il proprio dovere.
[..]che fretta c’era di assalire quei maledetti compound? Ci vuole quella che chiamiamo “pazienza tattica”AAR (After Action Review) è uno dei sistemi per correggere gli errori, un momento per porre domande e assicurarsi di aver fatto bene il nostro lavoro. Gli ARR possono diventare momenti commoventi, frustanti, logorroici e persino noiosi, ma non importa cosa ne pensano i ragazzi perché sono assolutamente fondamentali.
Un ARR è una situazione in cui si apprendono lezioni e si modificano o si accantonano politiche, e ha lo scopo di migliorare il team. Questo genere di dialogo assicura la partecipazione e il sostegno sia della parte alta che di quella bassa della catena di comando: il segreto è di riunire il maggior numero possibile di persone. L’unico modo in cui AAR può essere efficace è che ognuno metta da parte il proprio ego e sia disposto ad accettare critiche sincere.
A volte le persone muoiono perché non abbiamo comunicato fra noi con sufficiente chiarezza e non abbiamo imparato dai nostri errori.
Per quanto possa essere difficile criticare le azioni di un compagno del tuo team, o accettare le critiche di un fratello, questo è uno degli strumenti più importanti che i SEAL hanno a disposizione per migliorare. La cosa più difficile da fare è comunicare onestamente con le persone, in particolare quando il torto potrebbe essere tuo. In combattimenti si fanno errori, questo ci sta. Ma bisogna ricordare che la comunicazione e gli AAR esistono soltanto per migliore il team. Comprendere che non tutto ruota intorno a te è duro, e per me è stato una delle cose più difficili da imparare nel corso della mia carriera. Lentamente, durante gli anni, ho cominciato a capire sempre meglio l’importanza di essere umili e comprendere che tutti possono fare errori. E non gli volti le spalle per questo, ma impari da loro in modo da migliorare anche tu nella prossima missione. Le lezioni che si imparano in combattimento, che spesso costano sangue, vanno trasmesse agli altri.
Come ogni cosa nei SEAL, il solo modo per avere successo era mettercela tutta, sempre.
Non esiste una pozione magica. Ogni SEAL ha ricevuto lo stesso addestramento, si è messo alla prova nello stesso tipo di condizioni estreme e tutti si sono addestrati insieme moltissimo, al punto che tutti noi alla fine siamo in grado di eseguire straordinariamente bene i compiti più basilari. Questo riesce a darci un’incotrollabile fiducia reciproca.
Nei SEAL si impara fin dal BUD/S a stare comodi nelle condizioni più scomode. Dalle prove di annegamento, in cui gli istruttori ci buttano in acqua con mani e piedi legati, alla hell week, cinque giorni e mezzo a nuotare, correre e muoversi con meno di quattro ore di sonno in tutta la settimana, i SEAL sperimentano una quantità di situazioni molto scomode.
Durante il BUD/S io mi ero concentrato soprattutto sull’arrivare al pasto successivo. Se ce la facevo ad arrivare alla prima colazione, cominciavo a pensare al pranzo. Dopo il pranzo, mi sarei concentrato sulla cena. Se avessi cominciato a pensare alle settimane e ai mesi di durissimi sfide che avevo davanti mi sarei scoraggiato, quindi avevo evitato di farlo.
Non esiste una ricetta infallibile per i SEAL, ma se dovessi crearne una, gli ingredienti sarebbero i concetti di fondo. Quando sei stressato, come in combattimento, la cosa più facile è fare appello alle capacità più semplici. Comprendere alla perfezione i principi fondamentali, e lavorare per metterli in pratica senza errori in qualsiasi circostanza, ti collocherà sempre un passo aventi rispetto a chi questi principi li ignora. Un SEAL, semplicemente, conosce a fondo questi principi di base e li applica nel modo più perfetto possibile. Ho scoperto che se ricordi le piccole cose, il resto viene da sé.
Non essere più in servizio non deve voler dire non essere più in servizio degli altri.
Peggio la noia che il pericolo
Affrettati lentamente
The only easy day was yesterday
“Cominci con piccolo passi e finisci per fare esercizi che possono ucciderti se non affrontati nel modo corretto”
“Stai nel tuo metro di mondo” lezione che mark ha imparato a centinaia di metri dal suolo mentre scalava.
A volte raggiungi un obbiettivo solo se sei disposto a rischiare tutto.
Quando sbagliamo qualcosa, ci proviamo ancora. E poi ancora, e ancora e ancora, finché non lo facciamo nel modo giusto. Non siamo eroi. Facciamo solo il nostro dovere.
Non esiste una pozione magica, ma c’è un sacco di duro lavoro, dedizione e determinazione.
Fa tuoi questi concetti e prova ad applicarli per affrontare le difficoltà che hai davanti.
Teo
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Andre says
Articolo da leggere quando pensi che i tuoi obiettivi o sogni siano difficili, una bella botta di adrenalina per spronarci a dare di più.
Teo says
Grazie per il feedback Andre (o Andrea?) !
Andrea says
Andreina…no scherzo.Mi chiamo Andrea.
Fabio says
Grande Teo. Sei un eccellente motivatore!
Teo says
Ciao Fabio,
grazie per il commento. La motivazione a volte è utile, ma ciò che conta è fare il lavoro. Un po’ come il detto: “Non serve la speranza per persistere”, non ti serve la motivazione per agire. Spesso capita che la motivazione arrivi solo dopo l’azione.
Fabio says
Giustissimo. Agire sempre. O si vince, o s’impara